Finocchio 1 kg

Periodo di coltivazione e storia

Un tempo era utilizzato quello selvatico, amato dai Romani, diventato poi nel periodo medievale una pianta importante per la cura di alcune problematiche di salute.
Pur non essendo scomparso il finocchio selvatico che, con il suo profumo e i suoi frutti che noi chiamiamo semi, impreziosisce le nostre pietanze, è diverso da quello che oggi portiamo sulle nostre tavole.

Il finocchio coltivato ha un colore bianco che sfuma nel verde tenue, è croccante e si possono riconoscere i finocchi maschi e femmine, destinati a cotture diverse. I finocchi più tondeggianti sono destinati al consumo a crudo perché più teneri mentre quelli di forma più allungata sono perfetti per la cottura.

Qualità organolettiche

100 grammi di finocchio apportano solo 9 calorie e questo lo rende un ortaggio perfetto per ogni dieta che punti alla perdita di peso. Ha il potere di saziare e quindi diventa un ottimo “spezzafame” o come riempitivo da mangiare prima di un pasto. È un depurativo dell’organismo e le sue qualità sono davvero molte. Grazie alla presenza di vitamine e sali minerali come calcio e potassio, offre un aiuto importante nel mantenimento della salute.

Ricco di antiossidanti che combattono i radicali liberi, cioè le molecole responsabili del deterioramento di organi e tessuti, il finocchio è anche un antiinfiammatorio naturale. Il suo consumo aiuta la salute del cuore ed è un alleato nella prevenzione ai tumori.

Usi

A tutto questo si aggiunge la sua versatilità in cucina. Crudo è ottimo e mantiene intatte le sue proprietà e si presta per essere gustato in pinzimonio o nelle insalate (ottima quella con le arance).
Del finocchio non si butta via niente: le parti più esterne che possono rimanere quando lo si prepara a crudo, possono essere cotte e tritate per diventare ottimi sformati. Con i suoi ciuffi si possono fare creme e pesto dal sapore delicato e aromatico.