Lui che produce latte e yogurt e che dal suo latte ottiene ottimi formaggi racconta.
“Questo non è un lavoro ma un sistema di vita. Se lo prendi come un lavoro non riesci a portalo avanti perché ha tempistiche particolari e non riusciresti a portarlo avanti non solo per i tempi ma anche con la testa. Io sono nato come allevatore. Ora in azienda ci sto meno di prima perché devo vendere i prodotti altrimenti un’azienda come la mia non sta in piedi. Può solo se produce e vende direttamente. Se dovessi portare il latte alle cooperative a livello economico non riuscirei né a ripagare le spese aziendali e neanche a ripagare i necessari investimenti. Quindi dalla produzione di latte sono passato allo yogurt e poi ai formaggi e alla vendita diretta.
Chissà se è sempre stato il suo sogno…
Questa è la mia vita. Da piccolo mi piaceva questo lavoro e quando potevo andavo nella stalla del nonno. Ho fatto il liceo poi tre anni di Scienze della produzione animale, soprattutto per per i miei genitori, ma quando mio nonno non ce l’ha più fatta ho pensato che aprire un’azienda nuova era più difficile che portare avanti la sua. Raggiungere una laurea e poi diventare il tecnico di altre aziende non avrebbe fatto per me, io amo tutto il mio lavoro. Mi piace fare le mie scelte, prendermi le mie responsabilità.
Ad oggi ho fatto molto ma non è il risultato finale però. All’inizio vendevo alla cooperativa, poi ho acquistato la macchina del latte e vendevo il latte crudo, poi son passato allo yogurt che metto nei vasetti di vetro a rendere. Oggi il mio latte lo faccio trasformare in formaggio da un piccolo caseificio a pochi chilometri dalla stalla. Formaggio fresco o leggermente stagionato che vendo nei mercati. Durante il lock down ho aumentato la mia clientela facendo consegne a domicilio… Ci sono ancora molte cose da fare…
Com’è la giornata di un allevatore?
La mia giornata è questa: alzata alle 5 di mattina, cura della stalla, dar da mangiare alle mucche e, cinque mattine su sette, partenza verso i mercati. Ho anche la mia vita privata ma sono momenti intensi che mi godo appieno.
Adoro il mio lavoro, le mie mucche. La mia relazione con loro è fantastica, ognuna è diversa dalle altre. Potrei riconoscerle ad occhi chiusi, da come si muovono, dalla pelle. Mi piace sapere che Carolina è la nipote di Amanda via dicendo, è un modo per ricordarle tutte.le mucche hanno un carattere docile e sono lente, la mucca è un animale pacifico. Quando entro in un’azienda vedo subito se stanno bene. Se sono nervose vuol dire che il modo in cui sono costrette a vivere non è adatto a loro.
Ogni mucca ha il suo carattere. Tra le mie c’è quella che mi bacia e cerca coccole e quella più scostante, ognuna con la propria personalità il proprio carattere.
E il mio umore incide moltissimo su di loro. Io sono una persona tranquilla ma se sono di fretta o nervoso loro lo sentono subito e anche la mungitura diventa difficile.