Ravanelli

Periodo di coltivazione e storia

Questa pianta appartiene alla famiglia delle Brassicaceae, Genere Raphanus della specie sativus ma esiste anche un rapanello selvatico. La forma è di solito tondeggiante ma ci sono anche varietà dalla forma più allungata e dal colore meno intenso fino quasi al bianco.

Qualità organolettiche

I rapanelli sono ortaggi che si consumano crudi lasciando così intatte tutte le caratteristiche nutraceutiche che offrono al nostro organismo. Contengono molta acqua, e l’aspetto turgido lo dimostra, e hanno un potere calorico molto basso. Ricchi di fibra, vitamine e sali minerali, i rapanelli sono utili a chi ha problemi biliari e calcoli al fegato. Sconsigliati, invece, per chi soffre di calcoli renali.

Contengono, infatti, rafanolo che insieme ad altri elementi forma una miscela medicamentosa con proprietà colecistocinetiche. Inoltre, la presenza di rafanina (un composto solforato che si trova anche nei broccoli e nel cavolo rosso) ha funzione batteriostatica cioè inibisce la proliferazione dei batteri. Nella cultura popolare i rapanelli sono utili per l’appetito e come digestivo, aiutano i muscoli e allontanano i vermi intestinali.

Usi

Diuretici e disintossicanti i rapanelli si prestano ad essere consumati crudi in pinzimonio, tagliati a rondelle e messi nell’insalata, centrifugati insieme a frutta e verdura. Per la loro bellezza si prestano anche a diventare una salutare decorazione per tartine e piatti di salumi e formaggi. Ci sono anche ricette che li prevedono cotti come le cips di ravanello o i bocconcini di rapanello al forno ma ovviamente se ne disperde una buona parte dei suoi preziosi componenti. Con le foglie tenere dei rapanelli si fa un ottimo pesto per condire la pasta.