Rape rosse

Periodo di coltivazione e storia

La sua origine è medio orientale ma è presente sul territorio europeo da millenni. Più conosciuta ed utilizzata nei paesi nordici in Italia ha avuto successo solo più tardi. La rapa rossa è una radice cioè raccoglie acqua e sali per la pianta ma non genera una nuova pianta (come le patate per esempio che sono tuberi) e si riproduce per semina.

Di questa radice si possono mangiare anche le foglie che hanno belle nervature rosse mentre la radice può avere la polpa rosso violacea, più rosata o addirittura bianca secondo la varietà.

Qualità organolettiche

Ricche di acqua hanno solo il 4% di zuccheri e circa un 3% di fibre. Immagazzina diversi minerali come ferro, fosforo, potassio, calcio e sodio e contiene molte vitamine soprattutto del gruppo B.

Ha proprietà rimineralizzanti e depurative. Utili a chi deve riequilibrare i livelli del ferro, le rape rosse facilitano la digestione stimolando la produzione di succhi gastrici. Il loro consumo è raccomandabile agli anemici: infatti, sembra che le sostanze chimiche presenti nell’ortaggio siano in grado di riequilibrare i livelli di ferro nel sangue.

Recenti studi hanno messo in evidenza l’importante ruolo delle barbe rosse nella prevenzione del tumore al colon e altri, ancora in atto, valutano anche il possibile contrasto dovuto alla loro assunzione.

L’industria alimentare le usa anche per la produzione dell’ E 162, un colorante naturale, mentre l’industria cosmetica le utilizza nella preparazione di creme antiarrossanti e ad azione capillarotropa (aumento della resistenza dei vasi capillari).

Usi

Le rape rosse hanno un sapore dolce e colorano fortemente gli altri ingredienti. Buone da mangiare bollite e condite con sale e olio, diventano l’ingrediente fondamentale per dar vita a risotti rosa shocking, a paste colorate. Con il succo si possono colorare maionesi, creme salate e dolci.