Radicchio da taglio

Periodo di coltivazione e storia

I radicchi di campo sono consumati da lungo tempo dall’uomo, solo alcune varietà sono state coltivate in maniera specifica a partire dal XVI secolo.

Oggi il radicchio da taglio si semina tutto l’anno perché cresce bene anche in serra. La raccolta avviene quando la foglia è ancora giovane, tenera e non amara. Più o meno spesse, secondo la raccolta e la varietà, le foglie si prestano ad essere consumate in insalata.

Qualità organolettiche

Ricco di fibre e di acqua, il radicchio da taglio riempie lo stomaco dando un senso di sazietà che aiuta chi vuol perdere peso. Un’altra azione importante è la capacità di abbassare la velocità di assorbimento dei glucidi. Inoltre, ostacola l’assorbimento dei grassi quindi anche del colesterolo sia esogeno che endogeno (quindi quello che introduciamo con l’alimentazione e quello che produce il nostro corpo in maniera autonoma).

Possiede una grande quantità di fibre, che nutrono la nostra flora batterica, e aiutano il nostro intestino e quindi ha un’azione preventiva in alcune forme di tumore al colon.

Essendo consumato a crudo mantiene intatte le sue caratteristiche nutraceutiche diventando un valido alleato per il buon funzionamento di tutto il sistema immunitario.

Il radicchio contiene vitamina C e carotenoidi, entrambi con un alto potere antiossidante. A questi si aggiungono i polifenoli, molecole molto importanti per il nostro organismo in quanto proteggono le cellule dai danni causati dai radicali liberi che si formano sia a causa dei normali scambi cellulari sia per eventi esterni come inquinamento, stress, ecc…

Usi

Il radicchio da taglio oltre ad essere buono da mangiare in insalata con condimenti leggeri e non aggressivi per non pregiudicare la tenerezza delle foglie, si presta alla decorazione dei piatti. Il suo colore porta in tavola la freschezza delle verdure e le sue tenere e fresche foglie ripuliscono la bocca tra una pietanza e l’altra.