Fichi neri da 1 kg

Periodo di coltivazione e storia

La pianta del fico è presente in tutta l’area mediterranea dove è approdata, in epoche remote, dal Medio Oriente o l’Asia Occidentale. Amato e coltivato, il fico era ritenuto una pianta sacra dai Greci ed ha sempre rappresentato l’abbondanza. Si riteneva che il fico avesse il potere di sviluppare l’intelligenza e c’erano fichi negli orti sacri. Anche Roma era legata a questa pianta perché la cesta contenente Romolo e Remo si fermò proprio all’ombra di un fico.

Questo falso frutto, che può essere nero o verde è, in realtà, un’ infruttescenza che contiene tanti piccolissimi fiori che producono, gli acheni, cioè i veri frutti di cui ci cibiamo.

Qualità organolettiche

Sono 150 le varietà conosciute di cui circa 24 in Italia. Il fico è un frutto utile per l’apparato digerente tanto che viene utilizzato nel trattamento di ulcere gastroduodenali, gastriti coliti e per i problemi digestivi avendo un’azione antinfiammatoria sulle mucose e normalizzando i succhi gastrici. La presenza di fibre, come la lignina, ne fanno un toccasana per la mobilità intestinale.

Altamente energetico, con l’ 88% di carboidrati pari a 11,2 grammi di zuccheri solubili, il fico nero contiene alte concentrazioni di potassio seguite da fosforo, calcio, sodio e ferro. Ricco di Vitamina A e C e con l’82% di acqua, il fico è uno snack prezioso a cui devono fare attenzione solo i diabetici, per l’alta concentrazione di zuccheri.

Anche chi soffre di formazione di calcoli non dovrebbe esagerare con il consumo perché sono una fonte di ossalati, molecole che se troppo concentrate possono portare alla formazione di calcoli.

Usi

Il fico nero è perfetto per fare le marmellate ma anche in abbinamento ai formaggi come quelli morbidi di capra che bilanciano bene l’estrema dolcezza ma anche un buon pecorino potrà dare il meglio.