Cicoria catalogna da 1 kg

Periodo di coltivazione e storia

Conosciuta fin dall’antichità per le sue qualità, era nella dieta di Egizi, Greci e Romani.

Una pianta alimentare che in Italia viene coltivata soprattutto nel Lazio, nel Veneto, in Campania e in Puglia. Un altro nome della cicoria catalogna è “cicoria asparago” che dalla forma allungata delle foglie. Le parti più tenere sono le cosiddette “puntarelle” che si possono mangiare crude.

Qualità organolettiche

La catalogna entra ampiamente nelle ricette regionali, specialmente in quelle laziali e campane. Il sapore è più o meno amaro secondo la varietà. Le qualità della catalogna sono quelle delle cicorie: lassativa, diuretica, digestiva. Ricca di acqua è perfetta nelle diete dimagranti, infatti, 100 grammi di cicoria cruda apportano tra le 10 e le 12 calorie.

Il sapore amaro, dato dall’Acido cicorico, favorisce la secrezione della bile e la diuresi, portando benefici all’organismo. Ricca di sali minerali e vitamine anche se non tutte biodisponibili è comunque una buona fonte di di potassio (180 mg), di ferro (1,5 mg) , di calcio (150 mg), di sodio (7 mg). Ottima la concentrazione di vitamina C e A in particolare di beta carotene.

Usi

L’acqua di cottura della cicoria, a cui non sia stato aggiunto sale, è un ottimo depurativo. Una tazza bevuta al mattino aiuta a drenare ed è utile per l’ipertensione arteriosa. Il sapore molto amaro però può non essere gradito e allora questa benefica acqua può sempre essere usata per annaffiare le piante. Per prepararla per un chilo di cicoria catalogna vanno calcolati 3 litri di acqua. Se per qualcuno il sapore dovesse risultare troppo amaro il consiglio è di smorzare il sapore aggiungendo delle patate lessate.

La cicoria non è indicata solo se si soffre di gastrite ed è sconsigliata in gravidanza.