Castagne da 1 kg

Periodo di coltivazione e storia

Esistono molte varietà di castagni che l’uomo ha selezionato nel tempo e quella del bacino del Mediterraneo è detta Castanea sativa Miller. La castagna è stata per migliaia di anni una delle fonti più preziose di sostentamento per l’uomo.

Ippocrate nel IV secolo a.C. le definisce “noci piatte” mentre Teofrasto, nello stesso secolo, la definisce “ghianda di Giove”. Sappiamo che le castagne erano presenti nei mercati dell’Antica Roma. La castanea è ricordata anche da Virgilio nelle Bucoliche e Plinio il Vecchio, nel I secolo d. C., ne descrive usi, consumi e qualità. È dall’Italia che la castagna arriva in Europa.
In Italia, in Garfagnana, questo frutto autunnale è stato fonte di vita e di reddito fino all’età moderna.

Qualità organolettiche

Dalla castagna una volta seccata, si ottiene una farina più o meno dolce. Le castagne essendo ricche di carboidrati apportano molte calorie. Il metodo di cottura influisce molto sulla resa calorica: 100 grammi di castagne bollite danno 120 calorie, arrostite 190, quasi 300 se secche.

Con l’84% di carboidrati complessi, l’8% di proteine, l’11% di lipidi e una parte di fibra, le castagne sono una valida alternativa ai cereali.
Ricche di minerali e prive di colesterolo danno energia e sono utili al sistema nervoso e muscolare per l’elevata presenza di fosforo (131 mg per grammi di castagne secche) e potassio (738 mg) a cui si aggiungono vitamine del gruppo B.

Usi

Sono consigliate come antianemico per la presenza di ferro (mg 1.9) e risultano benefiche per il cuore per il contenuto in acidi grassi omega 6 e omega 3. Infine, regolano la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo. L’assenza di glutine ne fa l’alimento ideale per chi soffre di celiachia o è intollerante al glutine.