Con l’arrivo di dicembre, nonostante il periodo difficile,  fa sempre piacere programmare pranzi  cene avvolti nel calore familiare. I cambiamenti che stanno avvenendo nella nostra società e la consapevolezza che ognuno di noi può fare la sua parte per migliorare il clima del mondo, fa sì che ci sia una variazione anche nelle abitudini di acquisto. E se davvero facessimo la nostra parte pensando  ad un pranzo di Natale assolutamente a kmZero? Si potrebbe rinunciare a qualche abitudine “moderna” e tornare a quelle della nonna. Partendo dai prodotti genuini, quelli che tanti piccolo produttori coltivano per noi. Ecco allora che la fantasia potrebbe sbizzarrirsi e trovare ricette abbandonate nei vecchi diari di cucina.

La kermesse inizia  l’8 dicembre e ci porta fino al 6 gennaio. Nel mezzo c’è la vigilia di Natale che come tradizione non prevede carne. Ecco allora che le migliori ricette toscane, fatte di verdure possono diventare il piatto principale. Dalla ribollita al baccalà con i ceci, un piatto un po’ dimenticato ma assolutamente da recuperare.

Nel menù toscano tradizionale invece, quello di Natale,  non possono mancare i classici crostini che però hanno loro piccole variazioni familiari.

Il brodo di carne non dovrebbe mancare; un classico che può diventare un ricco brodo vegetale per chi è passato ad un regime vegetariano. Oggi con il brodo si pensa subito ai tortellini ma questi non sono un piatto toscano e allora meglio una pasta corta. Sempre di pasta parlando, per le feste non dovrebbe mancare quella fatta in casa con farine toscane di prima qualità e uova del contadino.  

Anche se preferite la classica lasagna ricordate che la sfoglia fatta in casa può rendere il vostro piatto unico. Sia con il ragù che con le verdure, la lasagna fatta in casa, infatti,  ha un sapore e un calore speciale.

Ottima idea anche le crespelle alla fiorentina ripiene di ricotta e spinaci che  possono essere condite con il pomodoro oppure no. Dette anche pezzole della nonna, cioè i fazzoletti che le donne portavano in testa un tempo, sono gustose e antiche. Pare infatti che le famose crepe francesi siano la derivazione delle “pezzole” portate in Francia dai cuochi toscani al seguito di Caterina De ‘Medici. Sempre da Firenze, gli agnolotti ripieni di carne cotta da condire a piacere. Siccome i pranzi e le cene si susseguono, in questa kermesse non dovrebbero mancare neanche le pappardelle al sugo di cinghiale o di lepre.

Nella vecchia tavola di Natale c’era poi la faraona oggi sostituita dal pollo ma anche qui il pollo deve essere ruspante davvero e non solo averlo scritto in etichetta. Ci sono piccole produzioni dove ancora gli animali vivono liberi tutto il giorno razzolando nei cortili con l’aggiunta di mangime sano e naturale. Per le verdure la strada è aperta agli sformati, ai cavoli di stagione, alle patate arrosto con il pepe e il rosmarino. Rinunciando ai piselli surgelati si può sempre godersi un buon purè di patate.

Chi vuole andare sul “forte” il cinghiale in dolceforte potrebbe essere il piatto del cuore. Con cioccolato e cannella e altre delizie è un piatto perfetto. Non dimentichiamoci poi  i legumi perché i fagioli toscani che siano cannellini, zolfini, rosso della Lucchesia o altri non devono mai mancare sulla vostra tavola.

Sbirciando ancora tra le tradizioni di Natale della Toscana abbiamo scoperto che sull’Amiata la tradizione vuole Chiocciole cotte mentre a Livorno un buon cacciucco ma fatto al contrario del solito, con pesce di pregio. Comunque sia ogni famiglia ha la sua tradizione e tutte sono valide, la cosa importante è che non si faccia spreco e che si acquistino prodotti di qualità e davvero a kmZero.

Per i dolci possiamo anche non privarci del panettone. Anche qui la regola però deve essere la solita: nessun prodotto industriale ma veramente artigianale. Poi bisogna ricordare che gli ingredienti dei dolci toscani tipici sono perfetti per il Natale. In molte parti della Toscana un tempo per festeggiare si prepara un pane dolce arricchito con noci, fichi secchi, pinoli, uvetta e mandorle. In altre zone si aggiungevano le nocciole, il miele, insomma gli ingredienti che si avevano. E se vogliamo accontentare anche i vegetariani possiamo anche evitare il burro e oltrepassare la tradizione con un bel dolce al cioccolato a base di olio extra vergine di oliva.

Naturalmente non devono mancare i buoni vini toscani in un paesaggio che va dal mare ai monti fino a bollicine toscane per brindare.